Prestiti vitalizi

I prestiti vitalizi, finanziamenti ipotecari che permettono al proprietario di un immobile, in età avanzata, di poter entrare in possesso di un capitale rilevante, senza necessità di rimborso pianificato nel tempo, espongono i titolari delle operazioni a evidenti vantaggi e svantaggi di natura economica, finanziaria e familiare.

Tra i primi, ricordiamo certamente come il tasso di interesse applicato ai prestiti vitalizi sia molto competitivo, e in grado di ritagliare evidenti margini di convenienza rispetto ai tradizionali prestiti personali. Inoltre, con i prestiti vitalizi sarà possibile ottenere un importo molto rilevante (pari fino a un massimo del 50% del valore dell’immobile, oggetto di perizia da parte degli analisti dell’istituto di credito erogante) senza dover procedere a pagamenti mensili, e senza subire la valutazione della propria capacità reddituale. Rispetto alle tradizionali operazioni di mutuo, inoltre, i prestiti vitalizi possono essere concessi a persone di età avanzata (che ne costituiscono il target di riferimento principale), con gli interi costi accessori che saranno sostenuti dalla banca, e non dal mutuatario (gli oneri saranno detratti dall’ammontare del mutuo).

Non mancano, tuttavia, i difetti. Il primo è certamente legato alla percentuale erogabile (loan-to-value) dai prestiti vitalizi, di norma modesta rispetto ai mutui ordinari. Ancora, a causa del meccanismo dell’anatocismo (cioè della somma degli interessi al capitale, con capitalizzazione annua), la cifra dovuta dagli eredi alla banca, alla morte del mutuatario, potrebbe risultare molto elevata. Infine, i prestiti vitalizi prevedono che il montante venga pagato dagli eredi, aprendo situazioni molto delicate sul piano familiare.

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Prestiti Inpdap

I prestiti Inpdap, piccoli finanziamenti resi disponibili dall’Istituto Nazionale di Previdenza dei Dipendenti delle Amministrazioni Pubbliche, sono linee di credito a disposizione (su stanziamento limitato di fondi) dei pensionati e dei dipendenti iscritti alla Gestione Unitaria dell’istituto previdenziale in questione.

I prestiti Inpdap sono richiedibili per importi pari a un minimo di una e un massimo di quattro mensilità medie nette, da restituire all’interno di un piano di ammortamento che potrà estendersi tra un minimo di 12 rate (nell’ipotesi di richiesta di una sola mensilità media netta di finanziamento) e un massimo di 48 rate.

L’erogazione dei prestiti Inpdap sarà regolata dall’applicazione di alcune regole particolari che disciplinano tutti i principali aspetti della vita lavorativa dell’iscritto, o di quella previdenziale del pensionato, ivi comprese quelle della morte o del trasferimento.

Ricordiamo pertanto che nell’ipotesi di decesso del debitore, o di sua sopravvenuta invalidità assoluta o permanente, che sia stata contratta dal dipendente per cause di servizio, o in servizio, l’Istituto non procederà al recupero del debito rimanente, che andrà così automaticamente estinto, liberamente il proprio iscritto da qualsiasi onere successivo.

Per quanto invece riguarda il trasferimento, nel caso in cui il dipendente passi alle dipendenze di un’altra Amministrazione, l’Ufficio che ha provveduto alle ritenute mensili comunicherà al nuovo i dati del prestito, il conto delle ritenute eseguite e dei versamenti già effettuati all’Inpdap, al fine della prosecuzione della ritenuta mensile stessa, senza alcuna interruzione nella regolarità dell’ammortamento pregresso.

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Prestiti

Per ottenere un prestito, ovvero una somma di denaro da restituire alla banca o società finanziaria attraverso il pagamento delle rate, è necessario rivolgersi a soggetti abilitati. Tuttavia, un’altra modalità sempre più diffusa, ed adatta soprattutto per piccoli importi, è quella dei prestiti tra privati conosciuta anche con il nome di social lending o prestiti peer to peer.

La caratteristica principale è l’assenza della banca come intermediario e la presenza, invece, della rete Internet che diventa il mezzo principale per attuare questo processo.

Su internet, quindi, vi sono delle piattaforme che permettono l’incontro tra coloro che desiderano fare un investimento e coloro che, invece, sono alla ricerca di fondi per dare inizio ad un’attività o realizzare un progetto. Le società finanziarie a capo della piattaforma controllano e garantiscono la sicurezza del processo, oltre che effettuare una sorta di valutazione della capacità di ogni richiedente di poter rimborsare il prestito. Questa funzione di credit scoring, però, viene svolta anche dalla community degli utenti.

Una valutazione basata su alcuni fattori, ma anche qualitativa che permette cosi di accorare prestiti anche a soggetti che, invece, troverebbero difficoltà nei canali tradizionali. Solitamente, questo tipo di prestito prevede dei tassi di interesse leggermente più alti proprio per ripagare i rischi, ma ogni importo da finanziare viene ripartito in tante piccole quote. Il piano di rientro, che solitamente non supera i 12 mesi, prevede poi il pagamento il mese successivo all’inizio del finanziamento.

Molto spesso, su questi canali “alternativi”, vengono richiesti prestiti per cure mediche e formazione, attività meno finanziate dai tradizionali istituti di credito e società finanziarie.

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Cessione del quinto

La cessione del quinto è una particolare formula di prestito personale che si basa sulla trattenute (cessione) di una parte (un quinto) del reddito del lavoratore dipendente o pensionato. Da ciò si deduce, dunque, che le rate sono fisse e che l’importo non può superare il tetto del 20% dello stipendio.

La principale differenza con i tradizionali prestiti personali risiede nella modalità di addebito e pagamento della rata del finanziamento: nel primo caso, è il soggetto richiedente che provvede al pagamento della quota secondo le modalità e condizioni stipulate nel contratto con la banca o la società finanziaria; nel secondo caso, invece, il pagamento avviene in maniera automatica sulla busta paga del lavoratore ed  è quindi l’azienda, ovvero il datore di lavoro, che provvede al pagamento.

La somma massima finanziabile dipende dallo stipendio percepito e dal TFR. Sono esclusi dalla cessione del quinto i lavoratori autonomi, mentre è una modalità adatta anche per i contratti a termine poiché la durata del finanziamento non sia ovviamente superiore al contratto di lavoro Inoltre, la cessione del quinto è accessibile come modalità di finanziamento anche a coloro che sono iscritti nella banca dati come Cattivi Pagatori o protestati poiché, in questo caso, il reddito da lavoro dipendente costituisce una forte garanzia.

Può incontrare invece maggiore difficoltà nell’accesso alla cessione del quinto il neoassunto  che, naturalmente, non ha guadagnato un’anzianità necessaria alla richiesta di finanziamento. Ovviamente, ogni caso va poi valutato a sé:  la situazione cambia in caso di importi poco elevati, di presenza di un contratto a tempo indeterminato e dalle caratteristiche aziendali.

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Prestiti personali

Per colmare esigenze di liquidità, volte a soddisfare determinati bisogni, vengono incontro i prestiti personali concessi da istituti di credito bancari o da società finanziarie a tutti coloro che abbiano un reddito dimostrabile (CUD, 730, UnicoPF).

I prestiti personali sono prestiti non finalizzati, cioè non sono vincolati alla motivazione per la quale vengono richiesti. I prestiti personali vengono erogati, generalmente, con accredito diretto sul c/c, direttamente al richiedente e rimborsato attraverso un piano di ammortamento a rate costanti, calcolate con applicazione di un tasso fisso. Alternativa all’accredito sul c/c è l’emissione di una assegno circolare, pratica quest’ultima poco utilizzata.

L’importo massimo di erogazione pari a 30.000 euro mentre la durata, generalmente non supera i 10 anni.

Le persone fisiche che hanno accesso ai prestiti personali devono avere delle caratteristiche di base, in modo da garantire solvibilità e appartenere, preferibilmente, alle seguenti categorie: lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, pensionati.

Oltre al pagamento periodico delle rate, che può avvenire tramite l’utilizzo di bollettini di c/c postali oppure con addebito del r.i.d. sul c/c bancario e/o postale, il richiedente può optare al rimborso anticipato, anche se nella maggior parte dei casi, tale anticipazione è gravata di una penale che ammonta, generalmente, all’1% del capitale ancora da versare.

Tra i vari vantaggi, che le società finanziarie offrono, vi sono in particolar modo la possibilità, in caso di necessità e previa autorizzazione, di saltare la rata fino a 3 o 5 volte nell’arco temporale di ammortamento del prestito, oppure di stabilire a priori la propria rata ideale. È inoltre possibile optare di pagare, nel primo periodo, delle mini rate.

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Prestiti: il prestito a dipendenti

I prestiti possono essere sia finalizzati, che non finalizzati. Tra i prestiti finalizzati accomuniamo quelli concessi per acquisto di auto, elettrodomestici, pc o qualsiasi altro bene specifico; i secondi identificano i prestiti concessi per liquidità e di cui il richiedente può beneficiare utilizzando la somma a sua discrezione.

Normalmente i prestiti a dipendenti, sono quelli più appetibili per le varie società finanziarie ed istituti di credito, perché offrono con le loro entrate fisse e certe una garanzia alla solvibilità e quindi al pieno rispetto delle scadenze, evitando spiacevoli insolvenza.

Requisito essenziale per l’erogazione dei prestiti è quello, generalmente, di non essere iscritto nel registro dei cattivi pagatori (CRIF), quindi di non aver avuto protesti o insolvenze pregresse.

I prestiti concessi a dipendenti, vengono classificati in varie macro aree:

  • prestiti a dipendenti privati, che sono quelli concessi a chi lavora in piccole realtà aziendali ditte o piccole società, oppure a chi lavora in grandi imprese srl, spa, sapa;
  • prestiti a dipendenti pubblici, sono quelli concessi a coloro che lavora presso gli enti pubblici, comuni, province, regioni, enti statali.

Ottenere prestiti è una procedura abbastanza semplice, se non si trattano di importi elevati dove viene chiesta qualche ulteriore garanzia, nella generalità dei casi viene chiesta l’ultima busta paga ed un documento attestante il reddito dell’anno precedente (CUD, 730, modello Unico).

Finita la breve fase di istruttoria anche l’erogazione è abbastanza celere, tutta l’operazione si chiude in non più 2 o 3 giorni, ed avviene tramite un bonifico bancario o l’emissione di assegno circolare inviato all’indirizzo del richiedente.

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Prestito auto

L’acquisto di una macchina nuova può presentarsi nella vita di un individuo in diverse occasioni, può essere una necessità, può essere una sfizio o la voglia di avere una vettura più capiente o più prestante ma sia come sia molto spesso si ricorre ad un prestito auto per poterla acquistare e ancor più spesso ci si rivolge per il prestito alla stessa concessionaria senza sapere che esiste una via alternativa.

Sono infatti moltissimi gli istituti di credito che propongono la loro offerta di finanziamento finalizzato per il prestito auto, si tratta di prestiti studiati appositamente per l’acquisto di una nuova vettura e che sono legati proprio a questo tipo di acquisto. Si tratta il più delle volte di offerte di finanziamento molto migliori di quelle che è possibile avere presso i concessionari, i tassi sono minori e si tratta di prestiti studiati ad hoc e dunque molto più flessibili di quelli, rigidi, che vengono solitamente utilizzati in questi casi.

Ma come è possibile ottenere un prestito auto? Si tratta di una operazione molto semplice e che non richiede affatto molto tempo. Trattandosi di un prestito finalizzato bisognerà ottenere una prospetto di acquisto dal concessionario presso il quale si vuole comprare la vettura ed in seguito, con questo foglio che attesta il prezzo da pagare per ottenere l’automobile, sarà sufficiente recarsi presso l’istituto finanziario o la banca scelta. Dopo che i vostri requisiti verranno analizzati in caso di risposta positiva (generalmente occorre qualche giorno) la banca pagherà per voi l’automobile scelta e a voi non resterà che pagare mese dopo mese le rate concordate nel piano di ammortamento del finanziamento auto.

In parole povere si tratta di una operazione simile a quella che si compie acquistando la vettura direttamente con il concessionario con la differenza che le banche non legate a quest’ultimo offrono generalmente tassi più convenienti che portano dunque ad un buon risparmio.

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Prestiti personali protestati

Un protesto è l’accertamento di un pagamento mancato o contestato. La contestazione, che può riguardare un titolo di credito come un assegno o una cambiale, viene redatta da un notaio o da un pubblico ufficiale e il protesto viene iscritto in apposite liste all’interno della Camera di Commercio, dove rimane per almeno cinque anni.

Quando un protestato richiede un prestito personale protestati, esistono particolari condizioni che l’Istituto di credito richiede a garanzia del credito. La banca, per prima cosa, studierà in modo approfondito le condizioni economiche presenti e passate del protestato, in modo da stilare una sorta di storia economica e finanziaria dello stesso. Se il protestato ha uno stipendio o una pensione, sarà facilmente richiesta la cessione del quinto, in modo che l’Istituto possa avere una garanzia sicura per la riscossione del debito. In questo caso, il prestito non potrà superare una certa soglia.

Oltre alla cessione del quinto, i protestati possono presentare come garanzia del credito i propri beni materiali, cioè terreni, proprietà, immobili vari. Inoltre, un contratto di lavoro a tempo indeterminato o un garante che firmi per noi può facilmente far ottenere un prestito anche ai protestati, nonostante gli ultimi anni di difficile crisi economica generale.

Ovviamente, la cessione di un prestito personale per protestati sarà più difficile nel caso in cui le proprietà immobiliari presentate abbiano già un’iscrizione ipotecaria di primo o secondo grado: in questo caso, sarà necessario uno stipendio fisso mensile o un vero e proprio garante.

In alcuni casi, è richiesta anche una polizza vita assicurativa, a garanzia ulteriore del pagamento del credito. In ogni caso, per avere certezze riguardo al prestito protestati, è sempre bene rivolgersi agli Istituti di credito appositi, per chiedere tutte le informazioni necessarie e per avere la certezza che la nostra richiesta vada a buon fine.

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Calcolo pensione

Oggi calcolare la pensione ha un’importanza fondamentale in previsione di un futuro che sotto certi aspetti appare incerto e spesso troppo teorico e ipotetico. Di seguito cercheremo di mostrare quali sono le nuove direttive guida degli ultimi anni, per effettuare un sommario calcolo della pensione. A fronte di ciò si afferma anche che nel web esistono diversi software e programmi da poter consultare anche gratuitamente che aiutano a stilare un gap sommario del calcolo della pensione. Noi cercheremo di mostrare le linee sulle quali si fonda tale calcolo.

Il calcolo della pensione attuale segue un metodo di valutazione contributiva, il quale è calcolato sui soggetti che sono privi di tale anzianità fino al 31 dicembre 1995. Gli individui che hanno maturato la famosa anzianità dal 1°genaio 1996, di fatti sono quindi soggetti al principio del calcolo contributivo. Tuttavia ancor oggi si applicano anche diversi tipi di calcolo oltre a quello attuale, e sono : retributivo e misto. Vediamo in quali casi e in che cosa consiste tutto ciò.

Il calcolo della pensione con principio contributivo si applica come accennato a tutte quelle persone che hanno maturato l’anzianità necessaria dal primo gennaio 1996. E’ necessario affermare subito che il calcolo varia anche seconda del tipo di lavoro o professione svolta, se si tratta di dipendente, oppure se lavoratore autonomo. Queste diversità sono importanti quando parliamo delle aliquote applicate.

Il primo dato da individuare è sicuramente quello della retribuzione annua sia del dipendente e sia del lavoratore autonomo, e successivamente calcolare i contributi di ogni anno in base alle varie aliquote applicate: percentuali del 33% per i dipendenti e del 20% per i lavoratori autonomi. In seguito individuare l’eventuale montante dato dalla somma dei contributi di ogni singolo anno, che sono stati oggetto di rivalutazione in base ai nuovi dati ISTAT comunicati e dichiarati; infine applicare su quest’ultimo i relativi coefficienti che non sono uguali per tutti, ma che variano in base all’età del soggetto nel momento in cui chiede di andare in pensione.

Il sistema retributivo invece è applicato a quei soggetti che hanno maturato un’anzianità di pensione tale con almeno 18 anni di contributi versati entro il 31 dicembre 1995. Con questo criterio il calcolo si basa sulla retribuzione o reddito per i lavoratori autonomi, relativi agli ultimi anni lavorativi. Quest’aliquota è pari al 2% annuo della retribuzione, su 35 anni di anzianità per esempio l’importo sarà uguale al 70% (35% X 2) del reddito, se invece gli anni aumentano fino a 40, l’importo invece sarà uguale all’80%. Questo fermo restando che esistono dei limiti entro i quali siano percepiti i redditi. La percentuale decresce in conseguenza dell’aumento della fascia di reddito. Tutti questi dati servono anche per definire se è possibile avere prestiti pensionati.

Infine esiste il sistema misto il quale prevede il calcolo della pensione seguendo i due criteri sopra esposti. Cioè si compie il calcolo in base al metodo contribuivo e retributivo insieme. Se il soggetto ha maturato un’anzianità pensionistica inferiori ai 18 anni entro il 31 dicembre 1995, si eseguirà un primo calcolo con metodo retributivo sui redditi percepiti entro tale data, e la restante parte della pensione invece sarà calcolata con metodo contributivo, per i redditi successivi al primo gennaio 1996 fino alla data attuale.

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Mutui online

Se volete ottenere un mutuo per prima o seconda casa, per ristrutturazione o simili non avete che da scegliere tra tutte le offerte che il web ha da proporvi.

I mutui online sono una tendenza in forte crescita, vista la domanda sempre maggiore dovuta alla forte trasparenza di questi siti web che elargiscono somme a offerte vantaggiose e con velocità estrema. L’utilità di scegliere un mutuo on line deriva anche dalla possibilità di confrontare varie offerte e ottenere anche gratuiti preventivi secondo le nostre necessità.
Le società che elargiscono questi mutui e prestiti sono spesso grandi enti finanziari o società solide del mercato, quindi le garanzie per l’acquirente non mancano di certo. Si consiglia sempre di consultare comunque anche la propria banca, o varie banche della propria città per potere decidere al meglio il mutuo che si confà maggiormente alle proprie esigenze.

Vari siti offrono la possibilità di calcolare il proprio mutuo inserendo in pochi clic l’entità della somma richiesta, il tasso, la durata e la periodicità. Questi siti agiscono come mediatori creditizi, non elargendo direttamente il mutuo ma permettendo di scegliere il miglior mutuo confrontandolo con vari offerti dal mercato. Un sito simile è questo: http://www.migliormutuo.it/ Esso permette di simulare ben 150 possibili mutui e consente di conoscere anche l’andamento dell’Euribor, fornendovi la possibilità di farvi una cultura generale su mutui, prestiti, tassi d’interesse e costi relativi a mutui e prestiti.

Prima di scegliere di sottoscrivere un contratto di mutuo online informatevi bene sull’andamento del mercato e sul tipo di tasso offerto dalla banca online, che può essere a tasso fisso, variabile o misto. Informatevi sui pro e i contro di ogni offerta. Valutate anche obbiettivamente le vostre diponibilità finanziarie, visto che la scelta di un mutuo è una scelta importante e vincolante per parecchi anni.

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